Ma quali sono i valori occidentali?
Per una volta non parliamo di Trump e nemmeno di Joe Biden. Parliamo di altri tre presidenti USA. Sono questi tre in foto: Clinton, Bush e Obama.
“Perché, amici miei, io credo ancora nell’Occidente. Nell’Occidente non come luogo fisico, ma come civiltà. Con la parola Occidente definiamo un modo di concepire il mondo nel quale la persona è al centro, la vita è sacra, gli uomini nascono uguali e liberi, la legge è uguale per tutti, la sovranità appartiene al popolo e la libertà viene prima di ogni altra cosa. E se non può esistere Occidente senza America, allo stesso modo non può esistere Occidente senza Europa”.
L’ha detto ieri Giorgia Meloni alla convention dei conservatori americani.
La Meloni, chiaramente, si sta riposizionando. Tra poco anche lei mollerà Zelensky e inizierà a spalmare una generosa quantità di saliva sulle natiche di Trump. Questo tanto per ricordare la storiella dell'Italia sovranista, autonoma, indipendente e che non prende ordini da nessuno.
Ma tornando ai cosiddetti valori occidentali di cui parla la Meloni, mi domando: quali sarebbero? I valori dell’Occidente sono quelli che permettono il genocidio dei palestinesi o la pulizia etnica della Palestina, che sta andando avanti anche in queste ore? Sarebbero questi? E poi questa storia degli Stati Uniti simbolo di libertà e democrazia. Ma per chi esattamente? Per gli iracheni? Per gli afgani? Per i libici? Per i palestinesi?
Per una volta non parliamo di Trump e nemmeno di Joe Biden. Parliamo di altri tre presidenti USA. Sono questi tre in foto: Clinton, Bush e Obama.
CLINTON (1993-2001, Democratico)
Bill Clinton viene ricordato quasi solo per quel famigerato pompino proibito (a me delle pratiche sessuali delle persone non me ne frega nulla). Vorrei ricordarvi cosa fece Clinton, quello considerato buono. Ha inviato e poi ritirato truppe in Somalia (centinaia di morti civili), perdendo tra l’altro di fatto la guerra. Ha ordinato raid aerei contro i serbi per ragioni geopolitiche, non certo umanitarie. Infine, nel 1999, si è reso protagonista (insieme al governo italiano presieduto da D'Alema con Mattarella vicepresidente) della guerra illegale alla Repubblica Federale di Jugoslavia. Belgrado, una grande capitale europea, è stata bombardata. Migliaia di vittime civili e, casualmente, venne colpita anche l’ambasciata cinese.
GEORGE W. BUSH (2001-2009, Repubblicano)
È il presidente delle due oscene guerre in Afghanistan e in Iraq. Guerre realizzate per ragioni strategiche, geopolitiche ed economiche che con la lotta al terrorismo non c’entravano nulla. Tra l’altro, venne giustificata con la balla della presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Si tratta della più grande fake news degli ultimi decenni. Le guerre in Afghanistan e in Iraq, considerando morti dirette e indirette, sono costate la vita a oltre 1 milione di persone.
BARACK OBAMA (2009-2017, Democratico)
Vinse le elezioni parlando di pace. Nel 2009 vinse addirittura il Nobel per la Pace. Eppure bombardò la Siria, la Libia, l’Iraq, l’Afghanistan e lo Yemen. Fu uno dei responsabili (insieme a Hillary Clinton, Sarkozy e i servi italiani Napolitano, La Russa e Berlusconi) della deposizione di Gheddafi, del suo assassinio, della guerra civile libica, della morte di migliaia di civili e della crescita del terrorismo islamico, che si è cibato del vuoto di potere. Pensate, ordinò i bombardamenti sulla Libia, un alleato dell’Italia nel Mediterraneo, 526 giorni dopo aver ricevuto il Nobel.
I tre in foto hanno sulla coscienza più di 1 milione di morti civili: uomini, donne, anziani, bambini, esattamente come noi. Identici a noi. Ma dimenticati. Sacrificati sull’altare della lotta per la democrazia. Una fake news, una balla, una narrazione demoniaca come quella fatta ieri dalla Meloni. L’ennesima serva degli USA che fa finta di essere sovranista.
I valori dell'Occidente sono i soldi. In una replica tragicomica di Cuore di Tenebra di Konrad, i nostri leader pretendono di depredare, frodare, assassinare, turlupinare ma... Fa brutto dirlo e persino pensarlo. Fortunatamente, una stampa salivare riesce ad essere sempre sul pezzo trasformando oscene scorrenge di brutalità e violenza (ultima a Goma) in profumate brezze di montagna. Pare di sentire Heidi che corre felice tra i fiori di montagna insieme a Peter invece è il Rwuanda che armato dalla UE occupa Goma, centro importante per il coltan, risorsa strategica. L'altro ieri (si fa per dire) USA, GB e Olanda sostenevano una feroce dittatura che sterminava 5 milioni di persone in nome della difesa dei loro interessi petroliferi.
Lo abbiamo saputo grazie al soldato Manning e ad Assange: l'uno distrutto nella personalità al punto di cambiare sesso (i servizi segreti devono aver pensato fosse il miglior incentivo a convincere altri whistleblowers a resistere alla tentazione) e l'altro è stato imprigionato sotto accuse che, pur non rivelatesi sostenibili, hanno richiesto ad Assange fare autodafe per un rilascio.
La coscienza occidentale è sporca: l'Italia, paese privato - fortunatamente - delle colonie dopo la sevonda guerra mondiale, dotato di una Costituzione pacifista, è stato dirottato dopo la Prima Repubblica ed ora funge stabilmente da Repubblica delle Banane, prova lampante la presenza di Tajani agli esteri.
Di certo c'è che gli USA sono un cancro in questo mondo e che l'Europa e l'Italia contano quanto il due di picche quando la briscola è di coppe