Kaja Callas e Mark Rutte: siamo nelle mani di questi folli
Più Trump (perlomeno a parole) parla di negoziato in Ucraina e più Nato e Ue parlano di guerra diretta alla Russia.
Più Trump (perlomeno a parole) parla di negoziato in Ucraina e più Nato e Ue parlano di guerra diretta alla Russia. Kaja Kallas - ex premier estone (nota per essersi fatta fotografare con un lanciarazzi Javelin sulle spalle, a bordo di un blindato mentre impugnava una mitragliatrice e mentre postava su Instagram una sua foto stile James Bond accompagnata dalla didascalia “Noi siamo la Nato”) - non fa altro che parlare di guerra. Alcune settimane fa, subito dopo la vittoria di Trump alle elezioni USA, ha detto che se gli Stati Uniti dovessero inviare a Kiev meno armi, l'Ue dovrebbe inviarne di più. Ieri si è addirittura spinta oltre.
Ha detto, testuale: “Occorre spendere di più per prevenire la guerra, ma anche per prepararla”. La capa della diplomazia europea vuole preparare la guerra alla Russia, la prima potenza nucleare del pianeta. Sapete perché le dichiarazioni di questa oscena guerrafondaia non vengono condannate dalle nostre parti? Perché gli europarlamentari dei principali partiti politici italiani (FdI, PD e FI) l'hanno votata.
In Italia si accusano di fascismo/comunismo o litigano per il braccio alzato di Musk; in Europa votano compatti la Commissione europea più guerrafondaia della storia. La Kallas, proprio per la sua storia (nel 1941, durante la prima occupazione sovietica dell'Estonia, sua mamma, sua nonna e sua bisnonna vennero deportate in Siberia. Tornarono a casa solo dopo 10 anni) e per la sua conclamata russofobia, non avrebbe dovuto assumere la carica di capa della diplomazia europea. Ma dato che siamo guidati da pazzi e da mediocri (spesso le categorie coincidono), oggi la Kallas è il ministro degli Esteri dell'Ue.
La Kallas, tra l'altro, va a braccetto con Mark Rutte, neo-segretario generale della Nato. Anche Rutte parla esclusivamente la lingua della guerra. Il suo chiodo fisso? La corsa alle armi!
Rutte alcune settimane fa ha indicato l'obiettivo: costruire una mentalità di guerra. Sì, mentalità di guerra. Vogliono in pratica farci il lavaggio del cervello e convincerci che la guerra sia l'unica risposta.
“Tra 4-5 anni la nostra capacità di deterrenza sarà indebolita a tal punto che i russi potrebbero iniziare a pensare di attaccarci. Servono molte cose. Soldati negli eserciti, nuovi mezzi militari, maggiore innovazione a costo di rinunciare a una piccola parte della spesa sociale - anche pensioni o sanità - pur di mettere in sicurezza i nostri confini. Ma soprattutto serve consapevolezza. Dobbiamo per questo adottare una mentalità di guerra”.
L'ha detto il 13 dicembre scorso. Ci chiedono sacrifici (tagli a pensioni e sanità) per proteggere i confini dall'invasione russa. Rutte non vuole arrivare a un negoziato in Ucraina, pensa solo a prolungare la guerra. Mica combattono i suoi figli, del resto.
Il 9 gennaio scorso infatti ha detto: "Siamo qui oggi per essere sicuri che l'Ucraina abbia ciò che le serve in termini di equipaggiamento e addestramento per prolungare la battaglia e prevalere".
Solita storia, niente pace ma vittoria dell'Ucraina (che sta scomparendo) sulla Russia. Per convincerci che guerra e corsa agli armamenti siano la sola risposta possibile, Rutte fa quotidianamente propaganda. Il 13 gennaio scorso ha detto: “Se le spese non aumentano, allora gli eurodeputati dovrebbero tirare fuori i corsi di lingua russa o trasferirsi in Nuova Zelanda”. Pare sia stata una battuta, ma il numero 1 della Nato non dovrebbe scherzare quando parla di guerra. In sostanza, ci vuole spaventare. Quello che vuole farci credere è che se non riusciremo a fermare Putin, magari prima o poi i russi comanderanno a casa nostra e ci costringeranno a imparare il cirillico. Vi pare plausibile questa cosa qui?
Poi (e su questo almeno non mente), per convincerci a spendere i soldi delle nostre tasse in armi al posto di investirli in sanità, due giorni fa ha detto: “La Russia ora produce in tre mesi ciò che tutta la NATO sta producendo da Los Angeles fino ad Ankara in un anno intero”.
Che la macchina bellica russa sia forte è vero. Hanno descritto per due anni l'esercito russo come un'armata Brancaleone e la produzione militare russa come una delle più scadenti della storia. Ci hanno mentito. L'hanno fatto per convincerci che la pace sarebbe stata facile da ottenere mandando armi a Kiev. Oggi ci danno informazioni opposte, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: prolungare la guerra per farci comprare più armi.
Siamo in mano a un gruppo di folli. È bene comprenderlo il prima possibile.
Se Rutte ha fatto una "battuta", la faccio anch'io: Non mi dispiace studiare il russo, e lo sto gia' facendo, e se i russi pensano di attaccarci, forse e' la volta buona per spazzare via questa classe politica (si fa' per dire). Tuttavia, vorrei che ci pensassimo noi, per avere la certezza di vivere con persone sane. I Rutte e le Kallas ci saranno sempre, il problema e' che arrivano dove non dovrebbero nemmeno avvicinarsi.
Mandiamoli in prima linea.....