L’oscena russofobia

L’ipocrisia è diventato il tratto distintivo della politica italiana.

Viviamo in un Paese ipocrita e vigliacco. Un Paese dove, se una ristoratrice osa ricordare a una coppia di cittadini israeliani che il loro Stato sta commettendo un genocidio in diretta mondiale, viene immediatamente massacrata dai media e bollata come antisemita da politici di ogni schieramento.

Ma se si invita un direttore d’orchestra russo — un artista, non un generale — allora scatta il linciaggio politico-mediatico opposto, con il solito coro bipartisan che urla alla difesa della “democrazia”.

E così, per colpa di questa indecente gara a chi è più servo dell’atlantismo, il concerto di Valery Gergiev è stato annullato. Una decisione vergognosa, frutto della solita accozzaglia politica, da destra a sinistra. Tutti allineati, tutti obbedienti.

Alessandro Giuli, il Ministro della cultura, dichiara “pieno e convinto sostegno” alla cancellazione.

Pina Picierno del PD festeggia su X: "Abbiamo spiegato, lottato, ci abbiamo creduto e abbiamo vinto! Grazie a tutte e tutti voi, la Campania non ospiterà un ambasciatore di Putin. Per chi vorrà, ci vediamo domenica sera con le bandiere dell’Europa, davanti alla Reggia, per celebrare la forza e la bellezza della democrazia".

Peccato che la stessa Picierno, “paladina della democrazia”, si sia fatta fotografare a Bruxelles con Amir Avivi, generale israeliano, fanatico sionista, sostenitore di un regime che massacra bambini. Ma va tutto bene: se sei israeliano puoi bombardare chiese e ospedali e vieni accolto con il tappeto rosso. Se sei russo e dirigi un’orchestra, ti sbattono fuori in nome della “democrazia”.

Questo è il PD. Un partito che finge di interessarsi alla Palestina solo quando si avvicinano le elezioni. Un partito che non ha avuto nemmeno il coraggio di cacciare Picierno dopo quell’incontro scandaloso. Ipocriti.