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La folle corsa al riarmo

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La folle corsa al riarmo favorirà le fabbriche di armi e i fondi finanziari che sono i principali azionisti

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Alessandro Di Battista
giu 27, 2025
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Il 22 febbraio scorso, mentre la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen insisteva sulla necessità di un piano europeo di riarmo e Donald Trump chiedeva ai paesi Nato di spendere il 5% del Pil in spese militari, l'Osservatorio CPI (l'osservatorio conti pubblici italiani dell'Università Cattolica diretto da Carlo Cottarelli) pubblicava un rapporto sulle spese militari in Europa e in Russia.

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Il titolo? “Facciamo chiarezza: nel 2024 la spesa militare europea eccedeva quella russa del 58%”.

Cottarelli è un uomo di sistema, non certo un putiniano. Ebbene, secondo lo studio realizzato dall'Osservatorio da lui diretto, nel 2024 i paesi europei hanno speso in armamenti molto più della Federazione russa, paese, oltretutto, da anni impegnato in una guerra complicata contro la Nato in Ucraina.

Il rapporto dimostra l'assoluta inutilità dell'immenso piano di riarmo voluto da Ursula e la follia della scelta dei paesi Nato di arrivare a spendere fino al 5% del Pil in armamenti. Alcuni giorni fa tutti i paesi Nato (eccezion fatta per la Spagna) si sono inchinati a Trump e hanno accettato le sue richieste. Richieste folli per chi le accetta, non per chi le ha proposte.

Qualsiasi piano di riarmo, qualsiasi aumento di spesa militare in Occidente andrà a vantaggio delle grandi fabbriche di armi. Ebbene, le 5 fabbriche di armi più grandi al mondo sono tutte e 5 statunitensi:

  • Lockheed Martin

  • Raytheon Technologies

  • Boeing

  • Northrop Grumman Corporation

  • General Dynamics

Prendiamo le prime due, la Lockheed Martin e la Raytheon Technologies. Ebbene, i principali investitori istituzionali di queste due immense fabbriche di armi sono tutti fondi finanziari statunitensi.

I primi 3 azionisti di Lockheed Martin sono State Street Corporation, società USA di servizi finanziari e bancari con sede a Boston (15% delle azioni), Vanguard Group Inc, società finanziaria con sede a Malvern, in Pennsylvania (10% delle azioni) e Blackrock, il fondo finanziario più grande al mondo che ha la sede principale a Manhattan (7% delle azioni). Lockheed Martin, per intenderci, produce gli F35, i caccia utilizzati dai terroristi israeliani per radere al suolo Gaza o per bombardare Teheran. Raytheon Technologies è la più grande fabbrica di missili al mondo. Produce, tra le altre cose, i missili da crociera BGM-109 Tomahawk, i missili MIM-104 Patriot e i missili antiaerei di ultima generazione RIM-162 ESSM. Ebbene, anche Raytheon ha come primi 3 azionisti gli stessi fondi finanziari USA: Vanguard Group Inc (9%), State Street Corporation (8,4%) e Blackrock (7,35%).

La corsa al riarmo e il 5% del Pil in armi arricchiscono soprattutto loro: i fondi finanziari. È il primato della finanza sulla politica, è il nuovo fascismo, è la progressiva distruzione dello Stato sociale. E anche la distruzione dello Stato sociale gioca a favore degli stessi fondi essendo i principali azionisti anche delle grandi case farmaceutiche private.

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