La cacciata di Piantedosi dalla Libia
Il governo della Libia cirenaica (quella parte del Paese sotto il controllo del generale Haftar) considera Piantedosi “persona non grata”, ovvero una persona non gradita, non desiderata, da respingere
A Matteo Piantedosi, ministro degli Interni italiano, è stato impedito di entrare in Libia.
Ha subito un respingimento a tutti gli effetti. La notizia, chiaramente, ha fatto il giro del mondo. Il governo della Libia cirenaica (quella parte del Paese sotto il controllo del generale Haftar) considera Piantedosi “persona non grata”, ovvero una persona non gradita, non desiderata, da respingere insomma.
Piantedosi, insieme a una delegazione Ue, è atterrato ieri all'aeroporto di Bengasi, seconda città della Libia per numero di abitanti e prima della Cirenaica, una delle tre grandi regioni del Paese (le altre due sono il Fezzan e la Tripolitania).
La Cirenaica, come detto, è controllata da Haftar – sostenuto dal presidente golpista egiziano Al Sisi – il quale, nel 2017, liberò Bengasi dalle milizie islamiste che l'avevano occupata a seguito dell'assassinio di Gheddafi.
Tornando a Piantedosi, è probabile che il ministro abbia subito una vera e propria “imboscata” dalle autorità che governano in Cirenaica.
La Libia oggi, a seguito della guerra condotta da Francia e USA con il supporto vergognoso dell'Italia, è un Paese diviso. Le due regioni più importanti, la Cirenaica e la Tripolitania, hanno due governi diversi. In Tripolitania (capitale Tripoli) c'è il Consiglio presidenziale libico presieduto dal 2021 da Mohamed al-Menfi. Tale Consiglio è riconosciuto dai principali organismi internazionali tra i quali l'Unione europea e le Nazioni Unite. In Cirenaica il primo ministro è Osama Hammad, ma, come detto, chi comanda davvero è Haftar. Il governo di Bengasi (non riconosciuto dall'Europa) è, al contrario, riconosciuto (e sostenuto militarmente e finanziariamente) da Mosca. La Russia, dopo la caduta di Gheddafi (buttato giù anche perché si stava avvicinando a Mosca e Pechino), ha sfruttato il vuoto di potere creatosi dopo la morte del rais e ha aumentato la sua influenza in Libia.
Ad ogni modo l'Italia, pur non riconoscendo il governo della Cirenaica, ha da sempre cercato di mantenere buoni rapporti con tutti gli attori politici libici. Non a caso Haftar ha viaggiato più volte in Italia (l'ultima volta alcuni giorni fa e durante il viaggio ha incontrato proprio Piantedosi al Viminale). Inoltre, da alcune settimane, c'è un volo diretto operato da Ita Airways da Roma a Bengasi.
Ciononostante Piantedosi è stato respinto. Per quale motivo?
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