Italia, 700 miliardi di armi
Se ci concentriamo su quel 3,5% di spesa militare pura, significa che l’Italia brucerà nei prossimi anni 700 miliardi di euro..
Al vertice della Nato, i 32 Paesi membri hanno deciso di portare la spesa militare al 5% del Pil. Una follia totale. Una corsa al riarmo voluta e imposta da Washington che non farà altro che arricchire le industrie americane delle armi.
L’Italia oggi spende l’1,5% del Pil in armi. Anche se il governo italiano, con alcuni giochini, dichiara di essere già al 2% includendo voci che nulla hanno a che fare con le spese militari.
Ma attenzione: di quel 5% complessivo, il 3,5% finirà davvero nel riarmo, mentre l’1,5% sarà destinato a generiche spese per la “sicurezza”.
Se ci concentriamo su quel 3,5% di spesa militare pura, significa che l’Italia brucerà nei prossimi anni 700 miliardi di euro. Settecento miliardi che invece dovremmo investire in sanità, scuola, trasporti, edilizia pubblica.
La Germania, ad esempio, passerà da 90 a 225 miliardi di euro all’anno. Un fiume di denaro per alimentare l’industria bellica. Basta guardare le azioni di Rheinmetall, il colosso delle armi tedesco: da 90 a 1.780 euro in poco più di due anni. E già tratta con Volkswagen per trasformare la fabbrica di Osnabrück da stabilimento automobilistico a fabbrica di mezzi da guerra.
Questo tsunami di spese militari, partito con la guerra in Ucraina e alimentato dalla retorica tossica dell’aggressore e dell’aggredito, sta già mostrando i suoi effetti. Le industrie delle armi fiutano l’odore del denaro e stanno dando la caccia alle fabbriche civili per riconvertirle alla produzione militare.
Fincantieri è già pronta a sacrificare due siti a Castellammare di Stabia e Palermo che oggi producono per settori civili, per trasformarli in siti di produzione militare. I cantieri civili finiranno in Romania e Vietnam, mentre in Campania e in Sicilia torneranno a fabbricare navi da guerra.
Questo è il futuro che ci stanno apparecchiando: meno diritti sociali, meno welfare, meno sanità. Più missili, più carri armati, più morti. Tutto per servire la Nato e l’impero americano.
E' un progetto senza senso, criminale che favorirà solo chi con il commercio delle armi si arricchisce e sempre più consizionerà le scelte della classe politica ( incapace e corrotta )
Spendere soldi in questo modo perché la Russia ci invaderà uno di questi anni e’ un danno irreparabile all’ economia italiana. Se quelli del Sud adesso vanno al Nord per visite mediche e operazioni chirurgiche, fra un po’ dovranno rivolgersi a qualche stregone venuto su dall’ Africa.
Però in compenso saremo belli armati e pronti per partire.