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Israele - Iran: chi ha vinto per adesso?

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Il 13 giugno scorso, il terrorista internazionale Netanyahu disse: “Il regime di Teheran mai così debole. Agli iraniani: ribellatevi per la vostra libertà”.

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Alessandro Di Battista
giu 25, 2025
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Israele - Iran: chi ha vinto per adesso?
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Il 13 giugno scorso, il terrorista internazionale Netanyahu disse: “Il regime di Teheran mai così debole. Agli iraniani: ribellatevi per la vostra libertà”. In pratica auspicava un regime-change in Iran.

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Ebbene, ad oggi, tale obiettivo non l'ha raggiunto. Trump, alcune ore fa, ha infatti detto: “Nessun cambio di regime in Iran, sarebbe il caos”. E poi ha aggiunto: “L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani è arricchire l’uranio, non costruiranno la bomba per molto tempo. Ora andiamo molto d'accordo”. Staremo a vedere quel che accadrà, anche perché Trump cambia idea da un giorno all'altro.

Quel che è certo è che, come nella guerra in Libano del 2006 (allora Israele pensava di poter sconfiggere definitivamente Hezbollah), anche oggi Israele la guerra in Iran l'ha persa.

Ha ucciso capi importanti, ha ucciso scienziati, ha colpito infrastrutture militari, ha fatto strage di civili, ma non ha affatto fermato il legittimo programma nucleare iraniano, non ha indebolito il regime degli Ayatollah (in realtà chi comanda in Iran sono i Pasdaran, i guardiani della Rivoluzione, il corpo delle guardie istituito dopo la rivoluzione islamica del 1979) e, soprattutto, si è mostrato vulnerabile. I missili iraniani hanno bucato centinaia di volte il fantomatico Iron Dome, la Cupola di Ferro, la difesa anti-missile dello Stato terrorista ritenuta formidabile.

Diversi analisti, nei giorni scorsi, ritenevano quasi esaurite le munizioni per i sistemi anti-missilistici israeliani. Effettivamente, gli ultimi danni inferti dall’Iran a Israele sembrano confermare tale tesi.

È altamente probabile che l'intervento militare statunitense sia servito, in un certo senso, per porre fine a una guerra che avrebbe potuto logorare molto più Netanyahu che i Pasdaran.

Netanyahu non riesce a sconfiggere Hamas (oggi a Gaza sette terroristi in divisa israeliani sono stati uccisi da chi resiste al genocidio) e non è riuscito a salvare le città israeliane dalle risposte iraniane all'attacco sionista. I danni sono stati clamorosi, tant'è che le autorità israeliane hanno tentato di bloccare in ogni modo la diffusione delle immagini relative ai danni inferti da Teheran.

Dunque gli USA sono corsi in aiuto di Israele, hanno colpito siti nucleari iraniani (un attacco che Teheran ovviamente si aspettava, tant’è che c’è chi sostiene che l’uranio sia stato spostato alcuni giorni prima degli attacchi) per poter dire al mondo che il programma nucleare persiano è finito per sempre, e l'Iran ha risposto con qualche lancio di missili dopo aver avvisato gli Stati Uniti. C'è il sospetto, dunque, che gli avvenimenti degli ultimi giorni siano stati preparati con cura a Washington e Teheran.

Ad oggi il regime dei Pasdaran non è affatto indebolito. Oggi è più debole Netanyahu, il criminale Netanyahu, il terrorista Netanyahu che ha bisogno di una guerra duratura per continuare a fare il premier.

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